Oggi il nome di Jean Patou è noto soprattutto per i profumi ma tra gli anni Venti e i Trenta è stato uno stilista famosissimo, al pari delle quasi coetanee Chanel e Jeanne Lanvin. Esteta, grande amante delle linee asciutte e geometriche, del Cubismo e dell’Art Déco, Patou è arrivato al successo in pochissimo tempo ma la morte precoce, nel 1936, ha posto fine alla sua sfolgorante carriera.

Lo stilista Jean Patou negli anni Venti vestito come un perfetto gentleman dell'epoca: completo con gilet, cappello, bastone, guanti e scarpe lucide con ghette

Jean Patou negli anni Venti

Un inizio poco incoraggiante

Jean Patou nasce a Parigi il 27 settembre 1887. Giovanissimo, nel 1905 decide di arruolarsi nell’esercito e vi resta per 3 anni per poi rientrare a Parigi nel 1910. In quest’anno apre la sua prima casa di moda che però è costretto a chiudere molto presto a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Patou deve ritornare a vestire i panni del militare e a combattere al fronte mettendo in pausa la sua attività di sarto.

Il nuovo atelier e il successo

Nel 1919, terminata la guerra e tornato a Parigi, apre un nuovo atelier. Per la sede sceglie un palazzo elegante in Rue Saint-Florentin, non lontano da Place de la Concorde. In pochi anni la moda di Jean Patou conosce un successo sempre crescente che si concretizza nell’interesse delle donne più ricche e importanti della città e nella nascita di una accesa rivalità con Chanel.

La modella indossa un abito di Jean Patou con cintura sui fianchi e monogramma

Jean Patou, abito con monogramma, 1926. Da Pinterest

Negli anni Venti Patou e Chanel sono due degli stilisti francesi più innovativi e famosi: propongono capi dalle linee semplici e asciutte, con pochi orpelli e veloci da indossare, in grado di liberare la donna dalle tante costrizioni (busti, crinoline, ecc.) dei decenni passati. E’ una moda ideata per la donna moderna, che viaggia, ha tanti impegni durante la giornata, esce di sera, è indipendente e sicura di sé e dello stile che vuole indossare. Avendo questa idea comune della moda e della donna, è praticamente scontato che i due couturier diventino presto rivali.

Uno stile per la donna degli anni Venti

Quali sono le caratteristiche peculiari del guardaroba firmato Jean Patou? Cardigan lunghi, gonne fluide o a pieghe piatte, abiti da sera molto scollati sulla schiena e pochissimi elementi decorativi. I colori preferiti sono il nero, il bianco e il beige, come Chanel, ai quali affianca di volta in volta “il colore di stagione”. Tutte le tinte non vengono mai proposte mescolate in fantasie ma utilizzate in maniera monocromatica o al massimo bicromatica. L’effetto è molto lineare e concreto con una forte caratterizzazione geometrica.

La modella indossa un abito da sera di Jean Patou. Immagine tratta da "Les Modes", luglio 1928

Jean Patou, abito da sera, “Les Modes”, luglio 1928. Da Pinterest

Incarnando alla perfezione lo spirito del decennio la moda proposta dallo stilista parigino Jean Patou conquista un numero crescente di clienti e di donne famose dell’epoca, come la star americana del muto Louise Brooks e la cantante e ballerina Joséphine Baker.

Jean Patou, abito “Black and white”, 1927. Da Pinterest

Le sue creazioni diventano molto riconoscibili e per questo ancora più ambite grazie all’utilizzo del logo “JP” che fa apporre in bella vista sui capi che escono dal suo atelier. E’ il primo couturier che firma in questo modo i capi che disegna, in anticipo di diversi decenni su quella che poi sarà una tendenza imperante a partire dagli anni Ottanta: la logomania.

La moda di Jean Patou e lo sport

Ma è lo sport che gli regala una notorietà ancora maggiore quando firma le divise sportive di Suzanne Lenglen, all’epoca famosissima campionessa del tennis francese. A partire dal 1922 la tennista scende in campo indossando capi molto moderni rispetto alla moda imperante che anche per lo sport prevede che la donna sia interamente vestita.

Le tenniste francesi Suzanne Lenglen e Julie Vlasto vestite da Jean Patou a Cannes, 1926

Le tenniste Suzanne Lenglen e Julie Vlasto vestite da Jean Patou, 1926. Da Pinterest

La Lenglen scende in campo con maglie dalle maniche molto corte e gonne al ginocchio che, mentre corre lungo il campo, scoprono abbondantemente le gambe. Un deciso colpo di forbici si abbatte sulle rassicuranti mise sportive delle donne che, come abbiamo già visto, fino ad allora erano scese in campo con lunghi abiti coprenti molto simili a quelli della vita di ogni giorno.

Suzanne Lenglen mentre gioca a tennis vestita da Jean Patou

Suzanne Lenglen in campo vestita da Jean Patou

Dal successo nel tennis la maison Patou allarga il suo sguardo al nuoto, al golf e all’equitazione. Anche nell’atelier viene inaugurato un frequentato “coin des sports”.

Tre modelle indossano costumi da bagno di Jean Patou

Jean Patou, costumi da bagno

Il profumo più costoso al mondo

Si sa, l’euforia e l’ottimismo degli anni Venti finiscono di colpo con la grande crisi del 1929. Anche la maison di Jean Patou ne subisce il contraccolpo: tutto inizia proprio quando sta per essere inaugurata la filiale newyorkese. Le premesse non sono quindi le migliori.

Malgrado il momento drammatico Patou riesce a risollevarsi lanciando sul mercato una novità, il profumo Joy. Realizzato con alla base un mix di fiori di gelsomino e di rosa, e per questo molto costoso, diventa un grande successo e un ambito oggetto del desiderio. Insieme a N° 5 di Chanel e ad Arpège di Jean Lanvin, è uno dei profumi nati negli anni Venti che viene ancora commercializzato con successo ancora oggi. Oltre a Joy, negli anni vengono lanciati numerosi profumi tra cui il primo unisex, Le Sien. Jean Patou è anche il primo a lanciare sul mercato un prodotto per l’abbronzatura che in quegli anni è diventata di gran moda: Huile de Chaldée.

Pubblicità dell'huile de Chaldée lanciato da Jean Patou nel 1929

Jean Patou, pubblicità dell’huile de Chaldée, 1929. Da Pinterest

Il flacone di Joy, profumo di Jean Patou lanciato nel 1929

Il flacone di Joy, profumo di Jean Patou

La fine e un nuovo inizio

A soli 49 anni Jean Patou muore per un ictus nel 1936. Inizialmente è la sorella a portare avanti il marchio e nei decenni successivi si alternano diversi stilisti, alcuni dei quali diventati poi famosissimi come Marc Bohan, Karl Lagerfeld e Christian Lacroix. Nel 1987 il marchio termina la produzione di collezioni moda mentre continua a rimanere attiva la divisione dei profumi.

Nel 2019 LVMH, nuovo proprietario del marchio, decide di riprendere la produzione stilistica, indirizzandola soprattutto ad una clientela giovane, e di chiamarlo soltanto “Patou“. Il direttore artistico, Guillaume Henry, presenta la prima collezione nel settembre dello stesso anno.

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