Dal 17 settembre nelle sale di Palazzo Morando c’è una nuova esposizione dedicata alla moda del Novecento di abiti e accessori che parte dall’inizio del secolo e arriva agli anni Settanta. Curiosando tra i primi tailleur, ombrellini parasole, abiti da cocktail ricamati e minigonne, è facile stupirsi di quanto velocemente siano cambiate la moda e la figura femminile, decennio dopo decennio.

Protagonisti della mostra sono abiti e accessori del Museo, che possiede circa 6.000 pezzi dal XVI al XXI secolo, scelti tra quelli esposti solo negli anni Ottanta o totalmente inediti.

Il busto, ancora protagonista della moda del Novecento

Si parte dai primi anni del Novecento che inizia con gli strascichi della moda dell’Ottocento. Gli abiti costringono ancora le donne ad una certa rigidità nei movimenti dovuta all’uso del busto che ne cambia anche la forma portando la parte alta del corpo ad assumere una innaturale linea a S (petto e fianchi in fuori e vita molto stretta). Di giorno la donna deve vestire in modo appropriato in base alle occasioni e deve essere ben coperta. Solo di sera, per i balli o il teatro, gli abiti diventano più scollati e leggeri ma sempre con la rigida tirannia del busto.

Busto, inizio del Novecento. Photo Giulia Bellezza 2022

Tailleur composto di giacca e gonna, 1907. Photo Giulia Bellezza 2022

Una nuova libertà

Come sappiamo, con la Prima Guerra Mondiale la moda femminile cambia radicalmente: finalmente il corsetto viene eliminato grazie alle proposte innovative di Paul Poiret, Chanel e Madeleine Vionnet. Nel guardaroba femminile entrano abiti fluidi, in tessuti più morbidi come il velluto e il jersey, con maniche ampie e il punto vita che piano piano scompare. Le scarpe acquistano un ruolo di primo piano nell’outfit degli anni Venti visto che sono ormai sempre ben visibili grazie agli orli dei vestiti che diventano sempre più corti. Dalla costrittiva linea a S si passa così ad una forma androgina del corpo femminile che ne cancella le curve e promuove una nuova figura longilinea e atletica.

Abito senza maniche, 1929 circa. Photo Giulia Bellezza 2022

André Perugia, scarpe modello D’Orsay, 1924-26. Photo Giulia Bellezza 2022

La moda a metà del secolo

Se gli anni Trenta sono il decennio dell’eleganza e del glamour, nella prima metà degli anni Quaranta si assiste al ritorno della moda austera dovuta ai razionamenti della Seconda Guerra Mondiale. Nel 1947 il New Look di Christian Dior riporta in auge l’opulenza dei tessuti e l’eleganza delle linee. Così nel corso del decennio successivo gli abiti tornano ad essere ricamati, colorati, le gonne sono di nuovo ampie e la vita di nuovo molto stretta. È il trionfo della moda iper femminile e romantica che non disdegna anche una punta di sensualità. La donna ora può scegliere se indossare la gonna o i pantaloni ma nell’abbigliamento ci sono ancora regole rigide da seguire in base all’ora del giorno e all’occasione.

Jole Veneziani, Abito da cocktail, 1953. Photo Giulia Bellezza 2022

Gli anni Sessanta e Settanta

Con gli anni Sessanta la società e la moda dicono addio alle regole. Sono soprattutto i giovani, grandi protagonisti di quest’epoca, ad adottare nuovi modi di vivere e di vestirsi. Gli stilisti si sentono più liberi di sperimentare, propongono colori vivaci, stampe futuristiche, si guarda allo spazio e ai nuovi materiali come la plastica e il metallo. E poi arriva la grande rivoluzione per le donne: la minigonna! Mary Quant la lancia nel 1965 e il successo è subito enorme. Ragazze e giovani donne la indossano con entusiasmo spesso scandalizzando chi non accetta che gli orli delle gonne si accorcino così tanto. Ma l’evoluzione della moda verso la liberazione del corpo femminile e della sua espressione va avanti senza più fermarsi.

Negli anni Settanta le gonne diventano ancora più corte, vengono lanciati gli audaci hot pants e anche top in maglia molto aderenti e corti. Il corpo femminile si mostra ormai senza vergogna e le battaglie femministe alimentano questo fenomeno e questa nuova consapevolezza. Ma non tutto è serio e battagliero, c’è anche spazio per l’ironia e il divertimento come testimonia la salopette di jeans di Fiorucci che chiude la mostra.

Mary Quant, completo composto da scamiciato e maglia a collo alto, 1963. Photo Giulia Bellezza 2022. Completo donato nel 1981 dalla stilista al “costituendo museo della moda”.

La mostra “Momenti di moda a Palazzo Morando. Dal busto alla salopette”

A cura di Enrica Morini, Margherita Rosina e Ilaria De Palma

Palazzo Morando | Costume Moda Immagine
via Sant’Andrea, 6 – primo piano, Sale espositive dell’Ala Nuova
dal 17 settembre 2022
Orari: da martedì a domenica, ore 10 – 17.30 (ultimo ingresso ore 17) – Ingresso gratuito

www.costumemodaimmagine.mi.it

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