Finalmente è arrivata l’estate! Abbiamo davanti a noi lunghe e calde giornate da vivere indossando abiti freschi, leggeri e coloratissimi in città o nei luoghi di vacanza. Ma il capo estivo per eccellenza è uno solo: il costume da bagno e in particolare quello due pezzi, il bikini. Entrato ormai da decenni nel guardaroba estivo di tutte le donne, o quasi, sapete perché si chiama così? Chi l’ha inventato? Scopriamolo insieme!

Esther Williams in posa in spiaggia con un bikini fantasia, anni Cinquanta

Esther Williams in bikini negli anni Cinquanta, da Pinterest

All’inizio del XX secolo

Come abbiamo già visto, all’inizio del Novecento cominciano a riscuotere un successo sempre crescente i costumi da bagno sia fra le donne che fra gli uomini per i primi bagni al mare. Si tratta di capi coprenti e in pesante lana, che anche bagnati non devono rivelare le forme del corpo o scandalose trasparenze. Rispetto ai lunghi abiti utilizzati nella vita di tutti i giorni i costumi da bagno, per quanto pesanti e castigati, rappresentano un primo passo verso una progressiva liberazione del corpo. Bisogna però aspettare la fine della Prima Guerra Mondiale e quindi gli anni Venti, per fare un deciso balzo in avanti. L’abbandono dei corsetti, dei tanti strati di biancheria e dei lunghi abiti che devono sempre coprire gambe e braccia, apre le porte alla nascita del bikini.

Quattro ragazze in spiaggia in costume da bagno, inizio Novecento

Ragazze in costume da bagno, inizio Novecento, da Pinterest

Il primo due pezzi

L’idea del primo costume da bagno femminile che scopra una porzione maggiore del corpo viene al couturier francese Jacques Heim. Siamo nel 1932 e i tempi sembrano ormai maturi per la presentazione di un costume da bagno più piccolo, che non scopra l’ombelico e che raccolga l’eredità delle tante innovazioni entrate nel guardaroba femminile nel corso del decennio precedente. Malgrado il nome evocativo, “Atome”, che fa immaginare anche un grande successo, in realtà solo poche donne hanno il coraggio di indossarlo in pubblico. Sembra quindi che il costume due pezzi sia destinato a finire presto nel dimenticatoio.

Quattro ragazze in costume da bagno fotografate con le ramazze per pulire il pavimento della barca, anni Trenta

Ragazze in costume da bagno, anni Trenta, da Pinterest

Nasce il bikini

Dopo 14 anni, e un’altra guerra mondiale, non è un couturier ma un ingegnere automobilistico francese a presentare un nuovo modello di due pezzi. Si chiama Louis Réard e nel 1940 ha ereditato il negozio di lingerie della madre, situato a pochi metri da Les Folies Bergères a Parigi. Réard non ha dimenticato il costume presentato da Heim e in più, sulle spiagge della Costa Azzurra, ha notato che molte donne si arrotolano i bordi del costume per poter prendere un po’ di sole in più. Inizia così a lavorare al nuovo modello che viene presentato 6 anni più tardi. C’è un problema, però, nessuna modella se la sente di indossare in pubblico un capo ritenuto molto succinto, che ora scopre anche l’ombelico. Réard trova la soluzione: chiede ad una giovanissima spogliarellista del Casino di Parigi, Micheline Bernardini, di fare da indossatrice per l’evento e lei accetta. Così, il 5 luglio 1946, presso la piscina Molitor viene presentato alla stampa e al pubblico il primo costume due pezzi.

Micheline Bernardini indossa il primo bikini alla presentazione del 5 luglio 1946

Micheline Bernardini indossa il primo bikini il 5 luglio 1946

L’origine del suo nome

Ovviamente l’eco della presentazione è vastissima e anche le reazioni non sono da meno. Gli uomini sono entusiasti e mandano migliaia di lettere piene di ammirazione, e anche di proposte di matrimonio, a Micheline Bernardini. Il Vaticano invece è contrario al nuovo costume da bagno e lo definisce addirittura “peccaminoso”. Réard è riuscito nel suo intento e tutti ormai parlano del suo costume due pezzi che viene presto chiamato bikini. Perché? Perché è esplosivo come il test nucleare che gli Stati Uniti hanno effettuato pochi giorni prima, il 1° luglio, nell’atollo di Bikini che fa parte delle isole Marshall, nel Pacifico settentrionale.

Louis Réard ormai anziano vicino ad un manichino con un bikini a pois

Louis Réard negli ultimi anni

Il successo del bikini

Fra le donne però il nuovo modello stenta ad avere successo. In poche si sentono pronte a scoprire il loro corpo davanti agli altri e così per diversi anni continuano a preferire il costume intero. Verso la fine degli anni Cinquanta le cose iniziano a cambiare grazie ad alcune giovani e bellissime attrici come Brigitte Bardot e Marisa Allasio che indossano il bikini nei film di cui sono protagoniste. A partire dagli anni Sessanta comincia il grandissimo successo del bikini e alcuni modelli diventano delle vere e proprie icone come quello famosissimo indossato da Ursula Andress nel primo film di 007, “Licenza di uccidere” del 1962. Così le vendite decollano e il negozio di Réard resta in attività fino al 1980 anno in cui, a 83 anni, decide di andare a vivere in Svizzera con la moglie dove muore nel 1984.

Brigitte Bardot giovanissima, in posa sulla sabbia mentre indossa un bikini a fiori, 1952 circa

Brigitte Bardot in bikini, 1952 circa, da Pinterest

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