Quanto sarebbe bello crogiolarsi al sole su un prato o in riva al mare in queste miti giornate primaverili! Ma, chissà fino a quando, ancora non si può. Ci si può consolare trascorrendo un po’ di tempo in balcone o vicino ad una finestra assolata: non è la stessa cosa ma in questo periodo non si può chiedere di più.

Il sole aiuta il nostro umore ed esporsi un po’ ai suoi raggi, con la giusta protezione, ci permette di avere un colorito un po’ meno spento. Quando però le temperature si alzano e i raggi diventano molto più forti per ripararsi si può utilizzare un bel cappello di paglia.

Tre coppie fanno un picnic in una giornata d'estate negli anni Venti

Un picnic in Inghilterra, anni ’20

Oggi non è più ritenuto un accessorio fondamentale ma in passato ha avuto un ruolo importante nello stile femminile e, come sappiamo, la carriera di famose stiliste come Coco Chanel e Jeanne Lanvin, è iniziata proprio grazie ai cappelli.

Per ripararsi dal sole e dagli sguardi indiscreti

Nei secoli il cappello ha avuto diverse funzioni come riparare i capelli dalla polvere, dal sole e dagli sguardi maschili. Di giorno nessuna donna elegante esce senza e spesso diventa un vero e proprio status symbol! Chi può permetterselo sfoggia modelli arricchiti da numerose decorazioni e applicazioni. Cosa va per la maggiore? Verso la fine dell’Ottocento continuano ad essere usati nastri, fiocchi e fiori a cui si aggiungono piume e uccellini. Non è una moda passeggera e con l’ampliarsi delle misure dei cappelli femminili all’inizio del Novecento, aumenta la superficie da decorare.

Donna di inizio Novecento con ampio cappello con rose e nastro marrone

Ampio cappello di paglia con rose e nastro marrone, Ladies Home Journal, 1911

Il cappello di paglia non sfugge alle tendenze di inizio XX secolo e così, anche in estate, le signore sfoggiano creazioni iperboliche malgrado il gran caldo accanto ad altre decisamente più semplici come la paglietta. La paglietta è un modello maschile prodotto in Toscana fin dal Settecento. Si tratta di un cappello rigido con fondo piatto, decorato con un nastro o, nelle versioni femminili anche da fiocchi e fiori. Lo utilizzano i canottieri ma anche gli avvocati di Napoli, nella versione in nero, e per questo motivo vengono chiamati “pagliette”.

Una donna cammina per strada indossando una tipica paglietta, foto di Edward Linley Sambourne, 1905

Donna con paglietta, foto di Edward Linley Sambourne, 21 luglio 1905

Certo, il cappello protegge dai forti raggi solari sia la testa che il viso (gli occhiali da sole diventeranno di uso comune negli anni ’30) ma, nelle versioni più ampie e cariche di decorazioni, non sono leggeri.

I cambiamenti del Novecento

Nei primi decenni del Novecento la moda cambia in modo radicale e veloce. Si assiste ad una progressiva semplificazione del guardaroba femminile che culminerà con lo scoppio e poi la fine della Prima Guerra Mondiale. Anche gli accessori si adeguano al nuovo stile e i copricapi diventano piccoli ed essenziali. Per l’estate il cappello di paglia resta il grande protagonista e diversi sono i modelli utilizzati. Continua il successo della paglietta che viene indossata anche per fare sport in quanto è leggera e protegge dal caldo estivo e dalla luce del sole quando le donne giocano a tennis, a golf o fanno tiro con l’arco.

Quattro donne con racchette da tennis e cappelli di paglia, 1907

Quattro giocatrici di tennis con cappelli di paglia, 1907

Hanno molto successo anche i cappelli di paglia dalle falde ampie e spioventi come anche le versioni estive delle cloche, molto aderenti al capo. L’ombra sugli occhi creata dal copricapo rende il viso più misterioso anche se sempre più spesso si lascia un po’ più di pelle libera per abbronzarsi.

Tre donne eleganti degli anni Venti con ampi cappelli

Tre donne con ampi cappelli di paglia, anni ’20

Fino a circa la metà del Novecento il cappello conserva il suo ruolo di accessorio fondamentale per le donne ma anche per gli uomini. In estate il cappello di paglia non può mancare al mare e in vacanza: ampio e accompagnato spesso da un colorato foulard oppure più piccolo e poggiato quasi con nonchalance sulla testa.

Brigitte Bardot indossa un grande cappello di paglia negli anni '50

Brigitte Bardot con un grande cappello di paglia, anni ’50

Malgrado negli anni ’60 il cappello venga messo un po’ da parte in estate continua ad essere indossato, soprattutto nelle versioni dalle falde ampie e avvolgenti. Continua anche la mescolanza con i modelli più maschili, come il panama, che ormai vengono indossati dalle donne.

Il cappello di paglia per l’estate 2020

In queste settimane di incertezza e limitazioni negli spostamenti non resta che sperare nell’estate e nella possibilità di assaporare di nuovo la libertà di spostarsi e andare nei luoghi di vacanza, sempre in totale sicurezza. Un cappello di paglia potrà essere il nostro fido alleato per completare un lungo abito colorato, ampi e freschi pantaloni o il pareo con il costume da bagno.

Nel frattempo possiamo iniziare a scegliere quale sarà il nostro modello per l’estate 2020, ecco qualche proposta per cominciare a sognare!

Il modello "Giulietta", il Panama in paglia di Borsalino per l'estate 2020

Cappello Panama “Giulietta” in paglia, Borsalino

Il cappello di paglia a righe colorate di Missoni per l'estate 2020

Cappello “Pagoda” in paglia, Missoni

Cappello in paglia VLogo di Valentino

Cappello “VLogo” in paglia con cinturino marrone e logo in metallo, Valentino

Cappello in paglia con nastro a righe di Petit Bateau

Cappello in paglia con nastro a righe, Petit Bateau

Cappello in paglia con visiera e cinturino, Sisley

Cappello in paglia con visiera e cinturino, Sisley

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