Quando si pensa alle donne più eleganti degli anni ’60 il pensiero va subito a Audrey Hepburn, Jacqueline Kennedy (poi Onassis) e Grace Kelly. Sono modelli spesso inarrivabili ma esprimono l’idea di eleganza e raffinatezza tipiche del decennio: volti belli, sorridenti, tagli di capelli copiati da tutte le donne o quasi, abiti perfetti in ogni occasione.

Audrey Hepburn negli anni ’60

Cambiano le regole

Oltre a queste figure rassicuranti e perfette comincia a nascere un nuovo gusto e verso la metà degli anni ’60 iniziano le sperimentazioni della moda che guarda allo spazio, utilizza nuovi materiali come la plastica o la rete metallica (Paco Rabanne e Pierre Cardin, ad esempio), lancia la minigonna e il mito della magrezza. Tutto questo, insieme ai movimenti del 1968, sancisce la fine di decenni di regole ferree in vari ambiti della vita, compresa la moda.

Abito Paco Rabanne, 1966

Vestirsi in base alle ore del giorno e alle occasioni

Fino ad allora l’abbigliamento doveva seguire delle precise regole in base alle diverse ore della giornata e alle occasioni, mattino oppure cocktail o cena, alle quali bisognava attenersi in maniera piuttosto rigida. Rispettare una palette di colori per il giorno o per la sera, indossare il tailleur o l’abito e di rado i pantaloni, mettere o meno i guanti e sfoggiare gioielli con determinate pietre. Ad esempio era ritenuto poco elegante indossare monili con diamanti, tranne l’anello di fidanzamento, al mattino e nel primo pomeriggio.

Abiti da giorno, 1960
Abito Christian Dior, 1961

Negli anni ’60 si assiste ad un progressivo aumento della moda pronta, in vendita nei negozi e nei grandi magazzini, che rende possibile ad una fetta maggiore di donne di vestire in modo elegante e di arricchire il proprio guardaroba senza spendere cifre folli. Non ci sono più solo le sarte che realizzano abiti su misura, ora i capi sono prodotti in serie in azienda e questo permette di abbassare i prezzi anche se poi c’è l’inconveniente di vedere addosso ad un’altra persona lo stesso vestito o cappotto.

La Rinascente, 1966, foto di Ernesto Fantozzi

Il libro di Madame Dariaux

In un panorama che si amplia e che offre maggiori possibilità di scelta è però molto facile sbagliare. Come fare per seguire la moda ed essere eleganti senza commettere passi falsi? Ci sono le riviste specializzate ma ci sono anche alcuni libri che fissano le regole dell’epoca per vestire con gusto, uno dei più famosi è “Guida all’eleganza” di Madame Geneviève Antoine Dariaux pubblicato per la prima volta nel 1964 e tradotto anche in italiano.

Copertina del libro in lingua inglese

Madame Dariaux conosce molto bene la moda: fin da piccola ne è interessata e inizia a lavorare nel settore arrivando alla direzione della maison Nina Ricci e aprendo anche una sua casa di moda. Il suo libro contiene tanti consigli scritti in maniera ironica, che non fa sconti a nessuno e capaci a volte di far sorridere se confrontati con la moda attuale che può, in alcuni casi, sembrare molto meno affascinante e in grado di far sentire bene le donne.

Madame Geneviève Antoine Dariaux

Le regole dell’eleganza negli anni ’60

Dividendo gli argomenti in base all’iniziale il libro-vocabolario affronta un po’ tutti gli ambiti più importanti nella vita di una donna, dai gioielli alle buone maniere, dall’abbronzatura al marito, dagli accessori alla zoologia (!). In materia di abiti interi, l’autrice del libro accorda alle donne la possibilità di indossare un golfino e una gonna di giorno ma dopo le 18 diventa fondamentale vestire con un abito intero. Per l’inizio della sera il tubino nero, purché di buon taglio, è la scelta migliore ma per le ore successive è più adatto un abito lungo o corto, meglio colorato e arricchito da qualche ornamento perché di sera la donna deve risplendere. Dimenticate anni di eleganza minimalista, per Madame Dariaux non è concepibile!

La modella Twiggy su Vogue, Marzo 1967

Gli accessori

Grande importanza è data agli accessori, all’epoca guanti, cappello, scarpe e borsa, a cui bisogna prestare molta attenzione in quanto in grado di arricchire o rovinare l’abito o il tailleur. Il consiglio di Madame Dariaux è di non comprare mai accessori d’impulso o a basso costo ma di studiare con attenzione lo stile che si vuole tenere durante la stagione e non fare digressioni, pena rovinose cadute di stile! Meglio avere pochi accessori ma buoni che tanti e di scarsa qualità ed eleganza.

Come vestirsi a Natale

E a Natale? Madame Dariaux la ritiene un’occasione molto speciale in grado di meritare un abito nuovo e cure estetiche presso il parrucchiere e l’estetista di fiducia in modo da essere al meglio nel corso delle riunioni con familiari e amici. Ovviamente bisogna scegliere il proprio abbigliamento in base al modo in cui si trascorreranno le Feste, a casa oppure in montagna o in viaggio: l’autrice del libro consiglia di indossare un abito scintillante senza ovviamente esagerare!

Cocktail party di Natale, 1960, da Pinterest

Voi avete già deciso cosa indossare nel corso delle prossime Feste? Sia che vogliate seguire i dettami di Madame Dariaux sia che scegliate un outfit più contemporaneo, auguri di Buon Natale!

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